Discorso del Delegato a Sua Em.za il Cardinale Angelo Bagnasco
Riportiamo qui di seguito integralmente il discorso pronunciato dal nostro Delegato, Conte Bernardo Gambaro, in occasione dell' incontro con Sua Em.za il Cardinal Angelo Bagnasco:
Eminenza Reverendissima, caro Confratello,
rileggendo, al fine di preparare queste mie poche righe di saluto e ringraziamento, quanto avevo scritto l’anno scorso, automaticamente mi è venuto da fare un bilancio annuale, di verificare se quanto detto l’anno precedente è stato fatto, se si sono implementate le nostre attività, se la Delegazione è cresciuta e come è cresciuta.
L’attenzione, in questa mia riflessione, si è soffermata più sul come che sul quanto; i giuristi potrebbero dire: sull’an e sul quantum e cioè verificare se (e quanta è stata) l’attività assistenziale che noi tutti abbiamo svolto sia ispirata al Vangelo e guidata dalla Spirito Santo. Noi tutti, infatti, siamo consci e crediamo fermamente che la mera attività a favore dei bisognosi, benché lodevole ed apprezzabile, è fine a se stessa.
Una risposta, positiva, alla mia riflessione l’ho avuta, come spesso accade, dalle piccole cose, da piccoli segni, che fanno da contorno, completano, rendono lucente ciò che di per se stesso è già buono. Mi riferisco alle mille e piccole attenzioni che abbiamo ricevuto ed abbiamo dato ai malati e bisognosi, agli atti improvvisi di gratuità e generosità dei confratelli ed Amici dell’Ordine, ai gesti e parole di perdono ed amicizia fra noi Confratelli quando, come in ogni fraternità che si rispetti, ci sono dissapori ed incomprensioni.
rileggendo, al fine di preparare queste mie poche righe di saluto e ringraziamento, quanto avevo scritto l’anno scorso, automaticamente mi è venuto da fare un bilancio annuale, di verificare se quanto detto l’anno precedente è stato fatto, se si sono implementate le nostre attività, se la Delegazione è cresciuta e come è cresciuta.
L’attenzione, in questa mia riflessione, si è soffermata più sul come che sul quanto; i giuristi potrebbero dire: sull’an e sul quantum e cioè verificare se (e quanta è stata) l’attività assistenziale che noi tutti abbiamo svolto sia ispirata al Vangelo e guidata dalla Spirito Santo. Noi tutti, infatti, siamo consci e crediamo fermamente che la mera attività a favore dei bisognosi, benché lodevole ed apprezzabile, è fine a se stessa.
Una risposta, positiva, alla mia riflessione l’ho avuta, come spesso accade, dalle piccole cose, da piccoli segni, che fanno da contorno, completano, rendono lucente ciò che di per se stesso è già buono. Mi riferisco alle mille e piccole attenzioni che abbiamo ricevuto ed abbiamo dato ai malati e bisognosi, agli atti improvvisi di gratuità e generosità dei confratelli ed Amici dell’Ordine, ai gesti e parole di perdono ed amicizia fra noi Confratelli quando, come in ogni fraternità che si rispetti, ci sono dissapori ed incomprensioni.
Mi è venuta in mente anche la Sua bella riflessione che ha voluto condividere in occasione del convegno sulle due encicliche organizzato, qualche tempo fa, al Gaslini dal Padre Aldo e che, mi perdonerà le eventuali imprecisioni ed omissioni, ha avuto come punto centrale la Chiesa come Comunità, ricordo anche la Sua riflessione sul rischio che la Comunità può correre se tale viene identificata come chiusa ed autoreferenziale.
Punto importante della riflessioni, mi è sembrato di capire, è che la Comunità è, anche tale se viene riconosciuta dall’esterno cioè dai non-facenti parte.
Coniugando queste sue importanti parole con la realtà che stiamo oggi vivendo ed interrogandomi se la nostra delegazione vive questo messaggio credo di affermare che qualche passo in questa direzione sia stato fatto.
L’Ambulatorio, che detto per inciso, ha superato le 44.000 visite con un incremento del 10% rispetto all’anno passato, da tempo si è dotato di un Codice Etico e cioè di uno strumento giuridico che ha come scopo principale non tanto giudicare, sanzionare comportamenti non-etici e, quindi, - e ciò viene detto nel pieno rispetto dei ruoli e delle competenze- seguire quanto la legge italiana prescrive, ma ha come scopo principale fare conoscere a Coloro che ivi operano e collaborano, ivi compresi i fornitori, dipendenti etc, i principi ai quali l’Ambulatorio dell’Ordine di Malta si ispira e che debbono rispettare. Per completezza riporto quanto riportato nei principi generali e nella missione:
L’Ambulatorio si ispira ai principi fondamentali ed alle tradizioni ospitaliere dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme detto di Rodi detto di Malta ed in particolare al carisma melitense della Tuitio fidei ed Obsequium pauperum e cioè alimentare, difendere e testimoniare la fede cristiana e servire i poveri e gli ammalati; due termini che devono essere intesi come un’unità nella diversità: la testimonianza e la protezione della Fede rimangono incomplete senza la dedizione ai poveri.
I principi fondamentali indicati dal Magistero della Chiesa Cattolica in ambito bioetico, costituiscono la base primaria delle norme del Codice Etico dell’Ambulatorio; ogni dipendente, volontario e collaboratore si impegna ad astenersi dall’effettuare procedure, interventi, atteggiamenti contrari a tali principi.
La tutela della vita in ogni suo momento e della dignità della persona rappresentano il criterio di riferimento fondamentale, in particolare nell’ambito dello svolgimento delle attività delle professioni sanitarie.
I valori essenziali sono riepilogati nella Missione dell’Ambulatorio:
In ogni ammalato, chiunque esso sia, sappiate riconoscere e servire Cristo stesso; fategli percepire, con i vostri gesti e le vostre parole i segni del suo amore misericordioso.( SS. Benedetto XVI – discorso agli operatori dell’Ospedale di San Giovanni Battista alla Magliana)
Ca va sans dire che gli obblighi valgono per i collaboratori e non per i pazienti che, com’è noto, non vengono in alcun modo classificati od accettati in base ad etnie, credo religioso etc.
Il pericolo della chiusura in se stessi e dell’autoreferenzialità è ovviamente dietro l’angolo, tuttavia uno degli antidoti per evitare o per scrollarsi di dosso il proprio compiacimento sta proprio, a mio modesto parere, di rivolgersi anche a coloro che nulla hanno a che vedere con il nostro Credo e con il comprendere che possiamo essere solo testimoni della nostra fede accettando, con intelligenza, le differenze e diversità di vedute. Ciò presuppone un continuo e solido cammino spirituale ed anche, mi si consenta, culturale. L’Ordine di Malta che, dall’esterno potrebbe sembrare autoreferenziale e chiuso, è o quantomeno ci prova ad essere l’esatto opposto. Le porto un paio di esempi uno Mondiale e l’altro locale.
Come certamente Lei sa l’anno prossimo si svolgerà ad Istanbul il Simposio organizzato da Agenzia dell’ONU sul Ruolo delle religioni nel medio oriente ( Religions togheter for Humanitarian Action), vi è stato a Ginevra, nella Primavera scorsa, un convegno di preparazione alla quale hanno partecipato oltreché esponenti della Chiesa cattolica anche rappresentanti delle altre religioni e Credo religiosi. Fin qui nulla di “straordinario” potendo sembrare uno dei molteplici convegni sul tema. La forza dell’Ordine è che, com’è noto, esprime in più di 100 paesi nel mondo il proprio ambasciatore che, in genere è stato ambasciatore per il proprio paese in altri luoghi e, che attualmente, ha il medesimo impegno con l’Ordine Il proprio impegno professionale è oggi teso ad essere portatore delle esigenze dell’Ordine e, quindi, della Chiesa. Gli ambasciatori in alcuni casi non solo sono rappresentante dello” Stato Ordine di Malta”, ma anche i responsabili delle attività caritatevoli. La duplice veste consente di essere più presenti sul territorio e, spesso accade, di essere il trade union fra la base (il popolo) e le istituzioni del paese ospitante. Non ultimo va ricordato che gli Ambasciatori sono laici e, quindi, forse più facilitati a muoversi in paesi non propriamente benevoli verso la Chiesa e tale facilitazione si rende ancora più evidente nel caso, e qualcheduno esiste, di Ambasciatori dell’Ordine di Malta non cattolici e, quindi, non membri dell’Ordine!
A livello locale, in misura e qualità assai minore, la nostra Delegazione collabora con le altre Associazioni e ordini religiosi locali; in Ambulatorio ospitiamo gli assistiti della Caritas, della Comunità di sant’Egidio della San Vincenzo, abbiamo un buon rapporto con le Parrocchie del vicariato e quando ci donano qualche genere alimentare lo condividiamo subito con le altre Associazioni od ordine religiosi che si occupano dei più bisognosi.
Eminenza, sono convinto che la prossima visita del Santo Padre sarà un successo della Sua comunità e l’Ordine di Malta, come già ebbi il modo di informarLa, è pronto sia per l’aspetto organizzativo e logistico nonché da quello sanitario o di mero volontariato.
Voglia, vostra Eminenza quindi gradire i nostri e più affettuoso auguri per un Santo Natale, un proficuo 2016 e voglia, quindi, benedire noi e le nostre famiglie.
Punto importante della riflessioni, mi è sembrato di capire, è che la Comunità è, anche tale se viene riconosciuta dall’esterno cioè dai non-facenti parte.
Coniugando queste sue importanti parole con la realtà che stiamo oggi vivendo ed interrogandomi se la nostra delegazione vive questo messaggio credo di affermare che qualche passo in questa direzione sia stato fatto.
L’Ambulatorio, che detto per inciso, ha superato le 44.000 visite con un incremento del 10% rispetto all’anno passato, da tempo si è dotato di un Codice Etico e cioè di uno strumento giuridico che ha come scopo principale non tanto giudicare, sanzionare comportamenti non-etici e, quindi, - e ciò viene detto nel pieno rispetto dei ruoli e delle competenze- seguire quanto la legge italiana prescrive, ma ha come scopo principale fare conoscere a Coloro che ivi operano e collaborano, ivi compresi i fornitori, dipendenti etc, i principi ai quali l’Ambulatorio dell’Ordine di Malta si ispira e che debbono rispettare. Per completezza riporto quanto riportato nei principi generali e nella missione:
L’Ambulatorio si ispira ai principi fondamentali ed alle tradizioni ospitaliere dell’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme detto di Rodi detto di Malta ed in particolare al carisma melitense della Tuitio fidei ed Obsequium pauperum e cioè alimentare, difendere e testimoniare la fede cristiana e servire i poveri e gli ammalati; due termini che devono essere intesi come un’unità nella diversità: la testimonianza e la protezione della Fede rimangono incomplete senza la dedizione ai poveri.
I principi fondamentali indicati dal Magistero della Chiesa Cattolica in ambito bioetico, costituiscono la base primaria delle norme del Codice Etico dell’Ambulatorio; ogni dipendente, volontario e collaboratore si impegna ad astenersi dall’effettuare procedure, interventi, atteggiamenti contrari a tali principi.
La tutela della vita in ogni suo momento e della dignità della persona rappresentano il criterio di riferimento fondamentale, in particolare nell’ambito dello svolgimento delle attività delle professioni sanitarie.
I valori essenziali sono riepilogati nella Missione dell’Ambulatorio:
In ogni ammalato, chiunque esso sia, sappiate riconoscere e servire Cristo stesso; fategli percepire, con i vostri gesti e le vostre parole i segni del suo amore misericordioso.( SS. Benedetto XVI – discorso agli operatori dell’Ospedale di San Giovanni Battista alla Magliana)
Ca va sans dire che gli obblighi valgono per i collaboratori e non per i pazienti che, com’è noto, non vengono in alcun modo classificati od accettati in base ad etnie, credo religioso etc.
Il pericolo della chiusura in se stessi e dell’autoreferenzialità è ovviamente dietro l’angolo, tuttavia uno degli antidoti per evitare o per scrollarsi di dosso il proprio compiacimento sta proprio, a mio modesto parere, di rivolgersi anche a coloro che nulla hanno a che vedere con il nostro Credo e con il comprendere che possiamo essere solo testimoni della nostra fede accettando, con intelligenza, le differenze e diversità di vedute. Ciò presuppone un continuo e solido cammino spirituale ed anche, mi si consenta, culturale. L’Ordine di Malta che, dall’esterno potrebbe sembrare autoreferenziale e chiuso, è o quantomeno ci prova ad essere l’esatto opposto. Le porto un paio di esempi uno Mondiale e l’altro locale.
Come certamente Lei sa l’anno prossimo si svolgerà ad Istanbul il Simposio organizzato da Agenzia dell’ONU sul Ruolo delle religioni nel medio oriente ( Religions togheter for Humanitarian Action), vi è stato a Ginevra, nella Primavera scorsa, un convegno di preparazione alla quale hanno partecipato oltreché esponenti della Chiesa cattolica anche rappresentanti delle altre religioni e Credo religiosi. Fin qui nulla di “straordinario” potendo sembrare uno dei molteplici convegni sul tema. La forza dell’Ordine è che, com’è noto, esprime in più di 100 paesi nel mondo il proprio ambasciatore che, in genere è stato ambasciatore per il proprio paese in altri luoghi e, che attualmente, ha il medesimo impegno con l’Ordine Il proprio impegno professionale è oggi teso ad essere portatore delle esigenze dell’Ordine e, quindi, della Chiesa. Gli ambasciatori in alcuni casi non solo sono rappresentante dello” Stato Ordine di Malta”, ma anche i responsabili delle attività caritatevoli. La duplice veste consente di essere più presenti sul territorio e, spesso accade, di essere il trade union fra la base (il popolo) e le istituzioni del paese ospitante. Non ultimo va ricordato che gli Ambasciatori sono laici e, quindi, forse più facilitati a muoversi in paesi non propriamente benevoli verso la Chiesa e tale facilitazione si rende ancora più evidente nel caso, e qualcheduno esiste, di Ambasciatori dell’Ordine di Malta non cattolici e, quindi, non membri dell’Ordine!
A livello locale, in misura e qualità assai minore, la nostra Delegazione collabora con le altre Associazioni e ordini religiosi locali; in Ambulatorio ospitiamo gli assistiti della Caritas, della Comunità di sant’Egidio della San Vincenzo, abbiamo un buon rapporto con le Parrocchie del vicariato e quando ci donano qualche genere alimentare lo condividiamo subito con le altre Associazioni od ordine religiosi che si occupano dei più bisognosi.
Eminenza, sono convinto che la prossima visita del Santo Padre sarà un successo della Sua comunità e l’Ordine di Malta, come già ebbi il modo di informarLa, è pronto sia per l’aspetto organizzativo e logistico nonché da quello sanitario o di mero volontariato.
Voglia, vostra Eminenza quindi gradire i nostri e più affettuoso auguri per un Santo Natale, un proficuo 2016 e voglia, quindi, benedire noi e le nostre famiglie.