L'Ordine di Malta alla 60^ Conferenza sulla Sicurezza di Monaco
L'Ordine di Malta alla 60^ Conferenza sulla Sicurezza di Monaco con un dibattito sulla protezione della popolazione e degli operatori umanitari nelle zone di conflitto
Il Gran Cancelliere ha aperto i lavori in diretta su Youtube
Roma, 15 febbraio 2024 – “Proteggere i protettori: sostenere la sicurezza degli operatori umanitari nelle zone di conflitto” è il titolo e il tema del side-event di alto livello organizzato dal Sovrano Militare Ordine di Malta nell’ambito della 60ma Conferenza sulla Sicurezza di Monaco (MSC), che si svolge domani 16 febbraio nella Königssaal. Capi di Stato, politici e amministratori sono attesi a Monaco da domani a domenica 18 febbraio per discutere delle più urgenti preoccupazioni in materia di sicurezza internazionale.
L'evento organizzato dall'Ordine di Malta intende fare luce sulle emergenze umanitarie in corso in molte regioni del mondo che obbligano ogni giorno alla fuga milioni di persone e costituiscono una minaccia per la vita di molti operatori umanitari. Tra i relatori attesi, il Primo Ministro del Libano Najib Mikati, l’ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, l'Alto Commissario dell'UNHCR, Filippo Grandi, la Direttrice Esecutiva dell'OIM, Amy Pope, la Presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Mirjana Spoljaric Egger, la Premio Nobel per la Pace 1997, Jody Williams, e altri rappresentanti di organizzazioni internazionali impegnate nella tutela dei diritti umani.
Con l’anno 2023 che segna il record del maggior numero di emergenze umanitarie in un decennio, i principi e le norme del Diritto Internazionale Umanitario – come sancito dalle Convenzioni di Ginevra e dai loro protocolli aggiuntivi – sono sempre più a rischio. La protezione dei civili nei conflitti deve essere affrontata con urgenza, come dimostrato dal corso delle guerre in Ucraina e più recentemente – su scala ancor più drammatica - nella Striscia di Gaza.
Edifici civili, case, ospedali, scuole e luoghi di culto, sono presi di mira da attacchi militari indiscriminati. Le infrastrutture energetiche di base danneggiate o distrutte con l’obiettivo di privare i civili dei servizi sociali di base. Bambini, donne, anziani e altri gruppi sociali vulnerabili sono vittime di omicidi deliberati, e non solo “danni collaterali” come nei precedenti conflitti. Il Sud Sudan rimane tra le aree di intervento più pericolose per gli operatori umanitari, mentre Ucraina, RD Congo, Haiti – tutti paesi in cui l’Ordine di Malta è presente con personale umanitario locale e internazionale – e più recentemente la Striscia di Gaza, si aggiungono all’elenco delle regioni con il maggior numero di incidenti segnalati.
Il Gran Cancelliere dell'Ordine di Malta, Riccardo Paternò di Montecupo, aprirà la sessione ad alto livello mettendo a fuoco il tema e il ruolo dell'Ordine di Malta come promotore della tutela dei civili nelle zone di conflitto e del rispetto del Diritto Internazionale Umanitario. Diritto e accesso universale ai servizi sociali di base: “Affrontiamo i conflitti dal punto di vista dei più vulnerabili e dei bisognosi, indipendentemente dalla nazionalità, dal genere o dal credo religioso”.
Lo scopo del side-event è quello di affrontare alcune questioni urgenti: come possono le organizzazioni a base religiosa essere più efficaci nel loro appello all'osservanza dei principi e delle leggi umanitarie internazionali? Come possono gli operatori umanitari internazionali mobilitare l’attenzione della società civile e dei media? Quali proposte possono avanzare gli attori umanitari internazionali? Come possono le agenzie umanitarie farsi portavoce presso i governi e nei confronti dei consessi internazionali come il G7, il G20 ecc.?
“L’Ordine di Malta ritiene che le organizzazioni umanitarie debbano riunirsi attorno a un obiettivo fondamentale: rispettare il Diritto Internazionale Umanitario e portare avanti un’attività coordinata di advocacy con i governi e i principali fora internazionali, come il G7 e il G20. Per organizzazioni umanitarie intendo organizzazioni e agenzie internazionali e anche organizzazioni non governative e organizzazioni religiose che condividono valori e principi comuni ben al di là delle loro differenze”, spiega ancora il Gran Cancelliere, Riccardo Paternò di Montecupo.
L'incontro ad alto livello, sostenuto dal Centro per i civili in conflitto (CIVIC), offre uno spazio per condividere le best practices e discutere le politiche e le misure a disposizione dei governi e degli attori non statali per migliorare la sicurezza degli operatori umanitari e dei civili nelle zone di conflitto.