Messaggio del Procuratore del Gran Priorato di Roma del Sovrano Militare Ordine di Malta Dicembre 2019
Cari Cavalieri, Dame, Cappellani, Donati, Donate e Volontari del Gran Priorato di Roma del Sovrano Militare Ordine di Malta, a Voi ed a tutti coloro che Vi sono cari, i più sinceri ed affettuosi auguri per l’ormai prossimo Santo Natale, per l’Epifania e per il 2020. Che possiate trarre, da questo periodo dell’anno profondamente permeato di sacra tradizione, un rinnovato impulso caritativo ed un risveglio di spiritualità cristiana.
Siamo un ordine religioso e il nostro operare deve, in ogni momento, ispirarsi alla ricerca di Nostro Signore, le cui sembianze dobbiamo imparare a riconoscere nei nostri “fratelli più piccoli” (Matteo, 25). Occorre alimentare costantemente la dimensione spirituale delle nostre attività caritative che altrimenti rischiano di appannarsi, di divenire mere ripetizioni di atti che, pur oggettivamente benefici, non emanano autentico fervore religioso. Le nostre iniziative devono tendere in primo luogo all’incontro col Signore.
E’ fondamentale in questo contesto il ruolo dei nostri Cappellani Conventuali. Non a caso, S.E. Reverendissima il Prelato, Mons. Jean Laffitte, ha presieduto, lo scorso 21 settembre, la conferenza dei Cappellani del Gran Priorato, convocata, presso la sede gran priorale dell’Aventino in Roma, dal nostro Cappellano Capo, il Reverendo Monsignore Guido Mazzotta. In tale occasione, è stato ripetutamente posto in rilievo che i membri dell’Ordine di Malta necessitano, oggi più che mai, di una solida formazione religiosa, che non si diluisca, e ancor meno si interrompa, dopo la fase iniziale di ingresso nell’Ordine, ma che accompagni ciascuno in modo continuativo.
In tale prospettiva, i Cavalieri e le Dame in Obbedienza sono oggetto di particolare attenzione. Sono lievito per la spiritualità dell’Ordine. E’ stato stabilito che, d’ora in poi, i programmi degli Esercizi Spirituali annuali del Gran Priorato siano specialmente centrati per loro. Aspetto importante dell’Obbedienza è infatti la condivisione di momenti di preghiera in comune con i confratelli dello stesso secondo ceto. Inoltre, per marcare maggiormente la dimensione gran priorale, gli Esercizi si terranno, a rotazione, in luoghi di culto e monasteri nei territori delle diverse nostre Delegazioni, ad iniziare da quella di Firenze nel 2020.
D’altra parte, il senso di fratellanza cristiana deve pervadere anche gli altri ceti del nostro Ordine. Nel messaggio di fine anno 2017 menzionai la celebre esortazione di San Paolo: “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda” (Lettera ai Romani 12.10). Lo cito nuovamente poiché i membri dell’Ordine hanno il preciso obbligo di costituire un esempio di correttezza civile e di confraterna solidarietà cristiana. Ciò vale in primo luogo per coloro che, detenendo incarichi dell’Ordine, sono investiti di veri e propri doveri ai quali devono dedicarsi, con impegno e dedizione, fino al completamento dei rispettivi mandati.
Un tema frequentemente dibattuto è quello dell’approccio comunicativo da seguire per le attività benefiche. E’ giusto farle conoscere pubblicamente e propagandarle, come fanno alcuni enti assistenziali di successo, o è meglio mantenerle discretamente celate?
Se n’è discusso ai recenti Esercizi Spirituali delle Dame del Gran Priorato, nel corso di un incontro presieduto da S.E. Reverendissima Mons. Angelo Acerbi, Prelato Emerito dell’Ordine. E’ stato spiegato che su tale punto l’insegnamento dal Vangelo è duplice.
Da un lato (Matteo 6, 3-4): “Quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua mano destra, perché la tua elemosina resti segreta”. Dall’altro (Matteo 5, 15-16): “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli”.
Il primo insegnamento è importante in tema di carità personale. Non corrisponde infatti all’etica cristiana il pubblicizzare il contributo che individualmente apportiamo in diretto aiuto ai bisognosi o a sostegno delle attività caritative dell’Ordine.
Il secondo insegnamento va invece tenuto presente nel promuovere le attività melitensi. E’ pienamente legittimo rendere il più possibile noto ciò che l’Ordine fa e, del resto, per potere operare efficacemente sul piano caritativo, è ai giorni nostri essenziale essere conosciuti ed apprezzati. Di questa realtà l’Ordine tiene giustamente conto, come provano alcune recenti iniziative. Tra queste la “Giornata dell’Ordine di Malta”, organizzata dai tre Gran Priorati italiani e dall’Acismom. L’evento ha avuto luogo il 12 ottobre 2019 con manifestazioni di presentazione dell’Ordine e delle sue attività in varie nostre città. Visto il successo ottenuto, se ne prevede la ripetizione annuale.
Nel complesso possiamo con soddisfazione riconoscere che nel 2019 molto buon lavoro è stato fatto nel nostro Gran Priorato. Non v’è dubbio che dei successi conseguiti dobbiamo essere grati in primo luogo alle Delegazioni ed ai loro Volontari e Volontarie, che compongono la prima, solida linea d’intervento. Certamente molto resta ancora da fare, ma possiamo dai risultati ottenuti trarre stimolo per puntare ancora più in alto nel 2020.
Con tali sentimenti Vi rinnovo, cari Confratelli, Consorelle e Cappellani del Gran Priorato di Roma, i miei più caldi e cordiali voti per il Natale e l’Anno Nuovo e Vi chiedo di unirVi a me nel porgere gli auguri più sinceri a Sua Altezza Eminentissima il Principe e Gran Maestro, Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, al quale ci lega perdurante, memore devozione.
Amedeo de Franchis, Roma, 21 dicembre 2019