Riprendono le cerimonie delle investiture a Roma
23 nuovi Cappellani, Cavalieri e Donati ricevuti nell’Ordine: il Luogotenente di Gran Maestro ed il Procuratore del Gran Priorato di Roma li accolgono.
Sospese a causa della pandemia circa due anni fa, Ii 20 settembre, a Roma nella Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio, si è svolta la prima cerimonia delle investiture dei nuovi Confratelli e consorelle dell’Ordine di Malta Gran Priorato di Roma. A ricevere nell’Ordine i nuovi Cappellani, Cavalieri e Donati è stato il Luogotenente di Gran Maestro, Fra’ Marco Luzzago, accolto dal Procuratore del Gran Priorato di Roma, S.E. Amedeo de Franchis. Presenti anche S.E. il Gran Commendatore, S.E. il Gran Ospedaliere, S.E. il Prelato dell’Ordine, S.E. il Prelato Emerito ed alcuni membri del Sovrano Consiglio.
Questa prima cerimonia ha visto coinvolte le Delegazioni di Marche Nord, Marche Sud, Perugia-Terni, Roma, e Viterbo-Rieti per un totale di ventitré nuovi membri dell’Ordine.
Al termine delle rito delle investiture Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Silvano Maria Tomasi, Delegato Speciale del Santo Padre presso l’Ordine di Malta, ha presieduto la Santa Messa concelebrata dal Cappellano Capo del Gran Priorato, monsignor Guido Mazzotta, e dagli altri Cappellani.
Nella mattina dello stesso giorno, normalmente si teneva la sera precedente ma per motivi logistici si è dovuto spostarla nella mattina stessa, si era svolta la “Veglia d’Armi” per gli investendi con una riflessione del Cappellano Capo del Gran Priorato ed un intervento di S.E. il Procuratore de Franchis, vertenti sui Carismi dell’Ordine ed i doveri dei suoi membri, la Spiritualità specifica del Sovrano Ordine e la sua storia e tradizione.
In particolare S.E. il Procuratore a posto l’accento sull’impegno dei membri dell’Ordine: “Cari Confratelli, l’Ordine si attende da voi, oggi più che mai, un forte impegno in termini sia di spiritualità che di carità. Sia in voi vivo e operante il nostro plurisecolare carisma! Fate vostro il binomio tuitio fidei et obsequium pauperum!” ha poi proseguito: “La Tuitio fidei rappresenta la difesa e protezione della fede. Se in tempi passati essa presupponeva abilità nel maneggio delle armi poiché si trattava spesso di combattere in guerra rischiando la vita, oggi essa richiede ancora coraggio, ma normalmente in circostanze diverse: è il coraggio di esporsi nel testimoniare inequivocabilmente la nostra fede cattolica. Nel mondo scettico e laicizzato che ci circonda occorre forza d’animo per farsi attivamente e pubblicamente riconoscere come cristiani convinti e praticanti. Quanto all’Obsequium Pauperum, risuona ancora vigoroso l’appello di Sua Santità Papa Francesco nella Sua omelia a San Pietro in occasione della Giornata Mondiale dei Poveri del 2018: “Ogni giorno è più forte il grido dei poveri, ma ogni giorno meno ascoltato…”.
Concludendo la Sua riflessione ha sollecitato i nuovi membri al non deludere la fiducia in essi riposta ricevendoli nella Sacra Milizia del Sovrano Ordine di Malta.