Cardinale Gaetano Bisleti

Gaetano Bisleti nacque a Veroli il 21 marzo 1856, cadetto nella numerosa prole di
Vincenzo e Margherita Mellonj, genitori entrambi di famiglie di antica tradizione di fedeltà al papato e alla Chiesa, nonché amanti delle lettere e della musica. Tra gli avi paterni contava numerosi prelati ed ecclesiastici, laici fondatori di opere pie e pubblici benefattori. Uno di questi era ancora vivente: Pio Bisleti, che si era trasformato da facoltoso uomo d'affari nel “padre dei poveri” della cittadina ernica e che, per ultime volontà, volle beneficare anche il giovanissimo nipote Gaetano, lasciandogli un discreto patrimonio che gli facilitasse gli studi.
Ma, al di là degli aspetti materiali, il nipote ereditò dall'anziano parente soprattutto l'attenzione per gli indigenti di Veroli, a cui favore destinò dal 1898 una cospicua rendita annua.
Il giovinetto Bisleti ebbe un’educazione accurata, studiando con grande profitto nei migliori istituti ecclesiastici romani, e - tornato a Veroli - negli anni Settanta maturò la sua vocazione sacerdotale. Probabilmente per suo espresso desiderio, ricevette l'ordinazione nella piccola chiesa del monastero di S. Maria dei Franconi, alla cui comunità era molto legato, e, il 22 settembre 1878, celebrò la sua prima messa nella cattedrale di S. Andrea, dove prese pure possesso della dignità di arcidiacono, storico retaggio della famiglia.
Ma le sue non comuni doti d’intelletto erano già venute in risalto nell’ambiente della S. Sede, cosicché, dal 1879, Leone XIII lo volle a Roma, perché frequentasse l'’Accademia
Ecclesiastica e il corso di diritto del Seminario romano. Ebbe per compagno di studi Giacomo della Chiesa, il futuro Benedetto XV. Conseguì brillantemente il dottorato sia in teologia che in diritto canonico e civile, acquisendo pure una solida preparazione diplomatica.
Con questi titoli, fu chiamato da papa Pecci ad assumere il ruolo di Cameriere segreto partecipante nel 1884 e poi, dal 1901, le funzioni di Maestro di camera, cioè di capo del
cerimoniale della S. Sede.
Nel 1905, san Pio X lo promosse al delicato ufficio di Maggiordomo, il prelato che sovrintendeva – anche con poteri giudiziari – su tutto l'andamento della Famiglia pontificia e del personale dei Palazzi apostolici.
Resosi benemerito il Bisleti in tale ruolo, nell’ottobre del 1911, il papa volle costituirlo speciale legato pontificio ed inviarlo in Austria a benedire le nozze fra Carlo d’Asburgo e Zita di Borbone. In occasione delle nozze, s’instaurò un duraturo rapporto spirituale fra gli sposi e il prelato verolano, cosicché - nell'ultimo biennio della Grande Guerra - il Bisleti svolgerà un ruolo di tramite con la S. Sede nei tentativi di pace compiuti da Carlo d’Asburgo una volta salito al trono imperiale.
Ma, intanto, l’incarico di legato papale preludeva chiaramente all’elevazione al cardinalato, che infatti fu immediatamente preannunziata al Bisleti al suo ritorno a Roma e pubblicata nel concistoro del successivo 27 novembre 1911.
Il neo-cardinale ebbe allora assegnata la diaconia di S. Agata dei Goti, antichissima chiesa romana, che gli fu molto cara e che non volle più cambiare anche quando venne promosso cardinale-prete. Delle amorevoli cure dedicate dal Bisleti a S. Agata rimane segno visibile nell’artistico altare e ciborio medievale che, provenienti dalla chiesa di S. Stefano a Fiano, il cardinale volle acquistare a proprie spese.
Nella sera precedente la solennità dell’Assunta del 1912, Gaetano Bisleti fece il suo primo ritorno da cardinale a Veroli. Venne accolto con tutta solennità dal clero e dalle autorità municipali, dalle scolaresche e dalla folla, che lo scortarono festosamente fino alla cattedrale, dove lo attendeva il vescovo Luigi Fantozzi. Qui, il giorno dopo, celebrò ponficalmente, impartendo la benedizione papale dalla apposita loggia.
Nel 1914, succedendo al cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, fu nominato Gran Priore di Roma del sovrano Militare Ordine di S. Giovanni, di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, carica esercitata poi per il resto della vita, in sintonia con le tradizioni della stirpe.
Nello stesso anno, il cardinale ebbe assegnata da Benedetto XV la protettoria della Scuola superiore di Musica Sacra, che era sta istituita da san Pio X. In prosieguo di tempo, la Scuola assurse al rango universitario col nome di Pontificio Istituto di Musica Sacra e Bisleti ne divenne il primo Gran Cancelliere, dando un decisivo contributo al ripristino del decoro del canto liturgico.
Il 1° dicembre 1915, papa Benedetto XV lo costituì prefetto della nuova Congregazione per i Seminari e le Università degli Studi, in cui confluivano le competenze gestite fino ad allora da diversi dicasteri della S. Sede. Il Bisleti gestì infaticabilmente l’ufficio fino al 1937, in ciò superando le gravissime difficoltà morali e materiali prodotte dalla Grande Guerra, fondando e riorganizzando un numero imponente di seminari, università e istituti nel mondo. Tuttavia, in tale ruolo, la sua opera più importante fu guidare l'elaborazione della costituzione apostolica “Deus scientiarum dominus” del 1931, che è stato il documento fondamentale che ha poi regolato la vita delle università e istituti cattolici del mondo fino agli anni '60.
In questo diuturno e silenzioso servizio al Papa e alla Chiesa, visse e concluse la sua esistenza terrena il Cardinale. La morte lo colse, dopo sofferta malattia, la sera del 30 agosto 1937, “nella serenità, nella gloria della fede e delle sue promesse” come ebbe a dire il papa.
Gaetano Bisleti volle essere sepolto all'interno della chiesina verolana della Madonna dell'Olivella, che gli era tanto cara fin dall'infanzia, quando, all’ora dell’Ave Maria, la madre esortava i figli alla preghiera alla Vergine dell’Olivello. Sulla tomba c’è l'appellativo di "Gemma del Sacro Collegio" datogli da Pio XI, papa che, invero, non trovò più chi potesse eguagliare la fedeltà, l’intelligenza e l'impegno del cardinale verolano, cosicché assunse personalmente la prefettura della Congregazione degli Studi.
Concludiamo con le parole del cardinale Carlo Confalonieri, che fu segretario di Pio XI: "Il pio cardinale Bisleti, nel suo grande spirito di fede, prima di presentarsi dal Papa, s'intratteneva a pregare davanti alla porta della cappella Urbana, inginocchiato sul nudo marmo, anche per ottenere di compiere con esattezza il suo dovere nell'udienza imminente".
Così facendo, il cardinale si è preparato in tutta umiltà anche all’udienza ultima, dove pensiamo che gli sia stato detto “Bene, servo buono e fedele, (...) entra nel gaudio del tuo Signore”.

Gaetano Bisleti fu creato e proclamato Cardinale Diacono di S. Agata in Suburra da Papa Pio X nel Concistoro del 27 novembre 1911.
Dal 2 gennaio 1914 fu Gran Priore del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Partecipò al Conclave del 1914 che elesse papa Benedetto XV.
Papa Benedetto lo nominò primo Prefetto della Congregazione per i Seminari e le Università il 1° dicembre 1915.
Fu Cardinale elettore nel conclave del 1922 che elesse Papa Pio XI.
Come cardinale protodiacono annunciò l'elezione di Pio XI e il 12 febbraio 1922 incoronò il nuovo papa con la Tiara papale.
Nell'ottobre 1911 sposò il futuro imperatore d'Austria-Ungheria Carlo I d'Austria (della famiglia degli Asburgo) con sua moglie Zita di Borbone-Parma.

Incarichi ricoperti:

 

Morì a Grottaferrata il 30 agosto 1937, sepolto a Veroli, all’interno della Chiesa dell’Olivella.