Pandemia da COVID-19: attribuito al Cisom - Delegazione Gran Priorale di Verona l’attestato di riconoscenza da parte dell’Azienda scaligera Ulss 9

Il valore del volontariato nel periodo della pandemia da Covid-19”, è il titolo emblematico della Conferenza dei Servizi tenutasi giovedì 16 dicembre presso il Palazzo della Gran Guardia di Verona e promossa dall’Azienda scaligera Ulss 9, nel corso della quale il Direttore generale Paolo Girardi e il Presidente della Conferenza dei Sindaci Gianluigi Mazzi, hanno consegnato gli attestati di merito e riconoscenza a quanti, nell’ambito del Volontariato, hanno collaborato e sostenuto l’Ente sanitario nell’attività di servizio relativa all’emergenza Covid-19.

In una sala gremita di pubblico, alla presenza di Autorità come il Prefetto della provincia di Verona Donato Cafagna, del Vescovo della Diocesi di Verona Monsignor Giuseppe Zenti, l’Ordine di Malta, Delegazione Gran Priorale di Verona, nella sua specificità del Corpo Italiano di Soccorso – Gruppo di Verona, ha ricevuto l’attestato di riconoscenza per aver svolto, con i suoi volontari, una indispensabile funzione di supporto ai servizi sanitari e di accoglienza alla popolazione sia nei centri tamponi che nei centri vaccinali.

A ritirare l’attestato il Consigliere della Delegazione veronese dell’Ordine di Malta Paolo Ambrosi de Vinelli, in rappresentanza del delegato Saverio Adilardi, fuori città per concomitanti impegni.  

Il Gruppo Cisom di Verona ha altresì contribuito ad assicurare, sempre in stretta collaborazione con l’Ulss  9 ed unitamente al 4° Reggimento degli Alpini Paracadutisti – Rangers, la piena operatività del centro tamponi allestito presso il Comune di Roncà (VR) in favore della comunità locale,  in un momento in cui  il vaccino non era ancora disponibile ed il rischio del contagio per i volontari in servizio era alto, nonostante il rispetto di tutte le misure precauzionali.

Se la consegna degli attestati è stato un momento di sicura gratificazione, ripercorrere i momenti più difficili della pandemia, dalla fase del lock down a quella della emergenza sanitaria, ha destato sentimenti di profonda e comune commozione che, di fatto, sono il substrato sul quale si rafforza ulteriormente la leva motivazionale del volontariato, a vantaggio dell’attività di soccorso e risposta ai bisogni dei cittadini e della comunità in genere.