Storia della Delegazione di Benevento
Il Gran Priorato di Napoli e Sicilia conta al suo interno 12 Delegazioni, di cui Benevento ne costituisce una rappresentanza. Nel corso dei secoli, la storia ci narra che l'Ordine prese piede in tutta Italia, e fondò numerose commende nelle principali città. In Campania si ebbero così insediamenti giovanniti documentati: a Napoli dal XIII secolo, a Montefusco (allora capoluogo del Principato Ultra) nel 1594, a Capua, ed a Sorrento nel 1612.
Fonti storiche attestano che, fin dal secolo XVI, anche Benevento avesse una propria Commenda con sede presso la chiesetta rurale di S. Lucia fuori Porta Aurea (Arco Traiano): purtroppo è andato perduto l’unico Libro patrimoniale che ne registrava la vita, un tempo conservato presso l’Archivio di Stato di Napoli.
Altre presenze giovannite nel Sannio vengono segnalate a Lauro, Montesarchio, San Martino Valle Caudina, Sant’Agata dei Goti, Cervinara e Airola. Caratteristica degli insediamenti era la sede all’esterno delle mura civiche e la chiesa con una navata unica, seguendo il modello del tempio principale dell’Ordine costruito a Malta in omaggio a S. Giovanni Battista.
Anche a Benevento, nei pressi dell’antica cappella di S. Lucia, la Commenda giovannita volle intitolare a San Giovanni Battista, Protettore dell'Ordine, la sua prima autentica chiesa, che affiancava un edificio destinato al soccorso dei Signori ammalati e degli anziani senza famiglia.
Nel 1724, però, considerata l’esiguità dei cavalieri beneventani, il Gran Maestro dell’Ordine Frà Antonio Manoel de Vilhena preferì affidare ai Padri riformatori tutti i beni immobiliari posseduti nel Sannio.
Il nuovo clero, allora, decise di esprimere la propria devozione a S. Pasquale denominando così il nuovo convento costruito accanto alla chiesa, edificato su disegno dell’architetto Nicola Colle de Vita. Con il passare del tempo anche la chiesa (ufficialmente tuttora intitolata a S. Giovanni Gerosolimitano) divenne nota con il nome di S. Pasquale.
Dopo una lunga assenza dalla Città, i Cavalieri di Malta beneventani alla fine del XX secolo hanno ripreso il loro cammino in forma organica.