Delegazione di Viterbo - Rieti
Sovrano Militare Ordine di Malta


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Delegazione Viterbo-Rieti alla Processione del Corpus Domini

Nel pomeriggio di giovedì 8 Giugno nella Basilica Cattedrale di San Lorenzo, sono convenuti numerosi fedeli in occasione della solennità del Corpus Domini, evento che si ripete ogni anno per ricordare il miracolo eucaristico di Bolsena.
Alla Liturgia, presieduta dal Vescovo, S.E. Rev.ma Mons. Orazio Francesco Piazza, e concelebrata dal Vescovo Emerito Mons. Lino Fumagalli e dai Sacerdoti secolari e regolari, ha presenziato su invito della Diocesi anche una rappresentanza della Delegazione di Viterbo-Rieti dell'Ordine di Malta.
Al termine del rito si è formata la processione in onore del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo che, dopo aver percorso gran parte del centro storico della Città dei Papi, impreziosito quest’anno da 22 originali dipinti, ispirati alle forme più sentite della spiritualità cristiana, ha raggiunto il Santuario di Santa Rosa per la benedizione finale del Vescovo. 
Ricordiamo che la celebrazione della solennità del Corpus Domini è legata
ad un evento prodigioso verificatosi nell’estate 1263, quando un sacerdote boemo, Pietro da Praga, iniziò a dubitare della reale presenza di Gesù nell’ostia e nel vino consacrati. Il sacerdote si recò allora in pellegrinaggio a Roma, per pregare sul sepolcro di S. Pietro e fugare così i suoi dubbi: il soggiorno nella Città Eterna lo rasserenò e intraprese il viaggio di ritorno. Percorrendo la via Cassia si fermò a pernottare a Bolsena, dove i dubbi di fede lo assalirono nuovamente. Il giorno successivo celebrò la S. Messa nella chiesa di Santa Cristina e al momento della consacrazione l’ostia iniziò a sanguinare.
La Chiesa cattolica riconobbe ufficialmente il miracolo eucaristico, le cui reliquie si conservano nel Duomo di Orvieto: nella Cappella del corporale sono custoditi l’ostia, il corporale e i purificatoi. L’ostia e il corporale, nel 1338, furono collocati nello splendido reliquiario, opera di Ugolino di Vieri. Il reliquiario venne posto, a partire dal 1363, nel tabernacolo in marmo che si trova nella stessa Cappella. L’altare dove avvenne il prodigio venne collocato, fin dalla prima metà del XVI secolo, nel vestibolo della piccola Basilica ipogea di Santa Cristina a Bolsena; le quattro lastre di marmo macchiate di sangue sono custodite, dal 1704, all’interno della Cappella nuova del miracolo a Bolsena.