Storia delegazione Veroli
La Chiesa dell’Olivello è situata nel Comune di Veroli nel Rione denominato Sant’Andrea per la presenza della Cattedrale del paese a tale Santo dedicata. La posa della prima pietra del Santuario risale al 1722, come possibile desumere dall’iscrizione posta sullo stipite dell’antico ingresso, e la sua realizzazione coincide con il ritrovamento fortuito di una icona della Madonna dipinta sulla roccia e risalente, presumibilmente al 1600; i documenti storici descrivono il ritrovamento in questo modo: “ Un luminoso mattino dell'incipiente primavera del 1722, un pastorello si inerpica con il suo piccolo gregge di caprette sopra un luogo "Scabroso, arido, di molto difficile accesso, pieno di precipizi e rupi di gran mole". Lì tra gli scogli e gli anfratti scaldati dal sole primaverile, le capre avrebbero certamente divorato i freschi germogli ed i primi ciuffì di tenere erbe. Gli "atti" diocesani di sacra visita informano: "Onde venir incontro alla devozione di tutto il popolo, e dopo aver fatto più volte consiglio con molti tra i maggiori cittadini ed ecclesiastici, l'illustrissimo e reverendissimo vescovo Lorenzo Tartagni il giorno 4 aprile 1722 tra le acclamazioni dei devoti della città di Veroli e dei paesi confinanti benedisse solennemente la prima pietra per la fabbrica della chiesa nello stesso infelice sito ove era apparsa l'immagine anziché rimuoverla e collocarla in luogo più agibile anche per la comodità della costruzione". Per spianare il luogo roccioso ed impervio occorsero all'incirca dodici mesi di sudori e di fatiche "che solo l'ardore e la devozione facevano sopportare ". Degna di menzione è la notizia, secondo la quale, molti detenuti delle carceri si offrirono volontari e contribuirono validamente a svolgere i duri lavori.L’impianto ottagono della Chiesa, impianto originario, poneva il suo lato retrostante in corrispondenza della roccia ove era dipinta l’icona Sacra, ed in tale posizione era ed è posto l’altare principale dal quale avviene la celebrazione della funzione. Dietro l'altare, nella viva roccia è stata scavata una nicchia dove è stata posta la settecentesca statua della Madonna. Il 24 febbraio 1723, costruita la chiesa, priva ancora della parte retrostante, fu celebrata la prima festa con la partecipazione di tutte le confraternite della città. Qualche mese dopo e precisamente il 4 aprile, il Vescovo benedì la chiesa nella quale, inizialmente, si entrava attraverso la porta laterale, oggi murata. Sullo stipite di questa porta, tra rametti di ulivo, è scolpita la data MDCCXXII. La Famiglia Bisleti ha sempre curato il decoro della chiesa e per interessamento del cardinale Gaetano Bisleti (che fu Gran Priore di Roma del S.M.O. di Malta ed è sepolto dalla sua morte nel 1937 nel Santuario), e del benemerito cappellano don Giovanni Pasqualitto, su progetto del conte Stanislao De Witten, l'interno del santuario fu ampliato, eliminando tutta la roccia retrostante l'altare, di modo che lo scoglio, sul quale è dipinta la Vergine, viene a trovarsi al centro della chiesa. Il 20 Settembre 2003 Monsignor Salvatore Boccaccio, Vescovo della Diocesi di Frosinone-Ferentino-Veroli, Gran Croce “Pro Piis Meritis Melitensi”, concesse alla Delegazione di Veroli del Sovrano Militare Ordine di Malta la facoltà di usare il Santuario Mariano dell’Olivello per le finalità religiose ed istituzionali del Sovrano Ordine. Dopo un lungo ed oneroso restauro della struttura esterna ed interna - che ha riguardato il tetto che si prestava a diverse infiltrazioni di acqua piovana, al rifacimento completo di tutte le facciate esterne, ad un primo lotto di lavori operati all’interno della Chiesa ed ad una nuova vetrata all'ingresso - realizzato dalla Delegazione di Veroli del Sovrano Ordine, l'11 Dicembre 2010 il Santuario Mariano dell’Olivello è stato restituito al culto ed alla frequentazione non solo dei Confratelli ma di tutti i fedeli e di tutta la Cittadinanza. (La relazione storica è stata estratta da una monografia del CGM Mario Tarquini) |