Fortbildungsabend: Ritterorden vom Hl. Grab zu Jerusalem - Serata di formazione: Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Der Ritterorden vom Heiligen Grab zu Jerusalem führt seinen Wahlspruch „Deus lo vult!“ (Gott will es) und knüpft mit diesem in ideeller Weise an die in der Zeit der Kreuzzüge erstarkten Ritterorden an. Sein rechtliches Fundament erhielt er 1868 durch die päpstliche Anerkennung als Laienorden, der allerdings unmittelbar dem Papst unterstellt wurde, so dass der Orden für den Hl. Stuhl mitunter auch als eine Art „Verdienstorden“ eingesetzt wurde. Die Ordensgemeinschaft wuchs weltweit an und findet seit 1996 als „juristische Person des Vatikanstaates“ ihre päpstliche Anerkennung.
Der erste Referent des Abends war der Prior P. Guido Demetz OFM. Anhand der Aufarbeitung der Geschichte der Heiliggrabkirche in Jerusalem beschrieb er den „Wurzelboden“ für den späteren Ritterorden, dessen einziges Ziel dann vom zweiten Redner, dem Delegierten des Ordens in Bozen, Franz Patscheider, konkret benannt wurde: Die Unterstützung der Christen im Heiligen Land, die über das Patriarchat in Jerusalem gewährleistet wird.
Der Vortrag des Priors zeigte ein eindrucksvolles und zugleich von Verfolgung geprägtes Bild von der Geschichte des Christentums im Heiligen Land, bis hin zu einem zu deren Schutz im 11. Jahrhundert errichteten christlichen Ghetto. P. Guido verwies auf die Bedeutung der Pilger, deren nötigen Schutz durch die Templer, die Betreuung der Hospize durch den Johanniter- oder Malteserorden sowie durch die Deutschherren. Mit der Erklärung des Jerusalemkreuzes kam er auf die Friedensmission des Hl. Franziskus in Damiette 1219 und auf die 1309 gewonnene Bedeutung der Franziskaner für die Grabeskirche zu sprechen. Davon abgeleitet, auf das im 15. Jahrhundert erworbene Privileg des dortigen Guardians, Pilger zu Rittern schlagen zu dürfen.
„In dieser Gemeinschaft ein Ritter zu sein, ist eine Ehre und erfordert eine ritterlich-christliche Ausrichtung des eigenen Lebens“, fasst es Franz Patscheider zusammen. Er berichtet von Bischof Gargitter, den Malteserrittern Hans und Fritz Singer, den Herren Watschinger und Kofler, die nach 1958 bereits Grabesritter waren. Sie wirkten in ihrem persönlichen Umfeld. 1965 förderte Paul VI. das Familiareninstitut des Deutschen Ordens, was in Südtirol auf guten Boden fiel. Für die übrigen Ritterorden zeigte sich erst unter Bischof Egger eine zunehmend positive Aufnahme. Ab 1987 leiteten Patscheider mit dem Prior Pius Holzknecht die Delegation Bozen, die auf 30 Mitglieder anwuchs. Ihr gehörten sowohl Italiener als auch Deutsche an, ohne Unterschied. Ab den 2000er Jahren kam es durch die allgemeine Kirchen- und Glaubenskrise, aber auch durch die Aufnahme ungeeigneter Kräfte zu internen Schwierigkeiten, so dass die Mitgliederzahl auf derzeit 16 Damen und Ritter sank. Die guten Verbindungen nach Nordtirol und ins Trentino halten aber ein gutes Ordensleben aufrecht. Gerade jüngst zeigte sich dies bei einem Treffen auf Hocheppan.
Malteserdelegat Hans-Christoph Baron Hohenbühel bedankte sich bei den Rednern mit einer Flasche Novecento, eine Rebe, die an die 900 Jahrfeier des Malteserordens erinnert. Der Abend endete mit einem gemütlichen Gedankenaustausch bei Wein und Brötchen.
Serata di formazione:
Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme: L'Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme usa il motto "Deus lo vult!" (Dio lo vuole) e con questo motto si ricollega in modo idealistico agli ordini cavallereschi che si rafforzarono durante le Crociate.
Ha ricevuto la sua fondazione giuridica nel 1868 attraverso il riconoscimento papale come ordine laico, che tuttavia era direttamente subordinato al Papa, tanto che l'ordine è stato talvolta utilizzato anche come una sorta di "Ordine al merito" della Santa Sede. L'ordine religioso è cresciuto in tutto il mondo e dal 1996 è riconosciuto dal Papa come "persona giuridica dello Stato della Città del Vaticano".
Il primo relatore della serata è stato il priore padre Guido Demetz OFM. Analizzando la storia della Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme, ha descritto le "radici" del successivo Ordine dei Cavalieri, il cui unico scopo è stato poi precisato dal secondo relatore, il delegato dell'Ordine a Bolzano, Franz Patscheider: Il sostegno ai cristiani in Terra Santa, garantito dal Patriarcato di Gerusalemme.
La relazione del priore ha presentato un quadro impressionante della storia del cristianesimo in Terra Santa, caratterizzata anche da persecuzioni, fino al ghetto cristiano istituito nell'XI secolo per proteggerli. Padre Guido ha ricordato l'importanza dei pellegrini, la loro necessaria protezione da parte dei Templari, la cura degli ospizi da parte dell'Ordine di San Giovanni o dell'Ordine di Malta e dei Cavalieri Teutonici.
Per spiegare la Croce di Gerusalemme, ha fatto riferimento alla missione di pace di San Francesco a Damiette nel 1219 (nel 1218 l’Ordine di San Giovanni ha ricevuto, anche a Damiette, l’ospizio di Tubre in Val Venosta) e all'importanza che i francescani hanno acquisito per la Chiesa del Santo Sepolcro nel 1309. Da qui, ha fatto riferimento al privilegio acquisito dal guardiano nel XV secolo per i cavalieri pellegrini.
"Essere cavaliere in questa comunità è un onore e richiede un orientamento cavalleresco cristiano nella propria vita", riassume Franz Patscheider. Parla del vescovo Gargitter, dei Cavalieri di Malta Hans e Fritz Singer, dei signori Watschinger e Kofler, che erano già Cavalieri del Santo Sepolcro dopo il 1958. Lavoravano nel loro ambiente personale. Nel 1965, Paolo VI sostenne l'Istituto Familiare dell'Ordine Teutonico, che si sviluppò in Alto Adige. Solo sotto il vescovo Egger gli altri ordini cavallereschi furono accolti sempre meglio. Dal 1987, Patscheider e il priore Pius Holzknecht guidarono la delegazione di Bolzano, che arrivò a contare 30 membri. La delegazione comprendeva sia italiani che tedeschi, senza distinzioni. A partire dagli anni Duemila, la crisi ecclesiastica e religiosa generale, nonché l'ammissione di membri non idonei, hanno portato a difficoltà interne, tanto che il numero dei membri è sceso a 16 dame e cavalieri. Tuttavia, i buoni collegamenti con il Nord Tirolo e il Trentino mantengono una buona vita religiosa. Ciò è stato recentemente dimostrato in occasione di un incontro a Hocheppan.
Il delegato di Bolzano dello SMOM Hans-Christoph Baron Hohenbühel ha ringraziato i relatori con una bottiglia di Novecento, fatto da una vigna che commemora i 900 anni dell'Ordine di Malta. La serata si è conclusa con un accogliente scambio di idee davanti a vino e panini.