I disabili al centro delle attività estive dell’Ordine di Malta: Il Campo estivo Italiano
Si è concluso a Spresiano – in provincia di Treviso – il 7° Campo estivo italiano per giovani disabili. Nella commenda Giustiniani Recanati dell’Ordine di Malta, dal 28 luglio al 4 agosto, vi hanno partecipato 48 giovani disabili assistiti da oltre 90 volontari.
La vita del campo è stata faticosa, felice e piena. Il montaggio è stato particolarmente impegnativo: ha richiesto 2 giorni di duro lavoro. Quindi sono cominciati i giochi, le serate discoteca, i laboratori. Vi è stata persino una caccia al tesoro notturna. Due le gite fuori porta: una alla fattoria Borgoluce a Susegana e l’altra alla Basilica di Sant’Antonio di Padova, dove i ragazzi hanno assistito alla Santa Messa con il Gran Maestro, Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto. I ragazzi sono entrati in contatto con gli atleti del Comitato Italiano Paraolimpico-Veneto e sono stati ‘coccolati’ dagli alpini del gruppo di San Polo di Brescia, che alla festa finale del campo hanno cucinato il tradizionale spiedo alpino, portando inoltre palloncini e fuochi d’artificio. Grande la malinconia che si coglieva tra gli sguardi dei ragazzi che l’ultimo giorno si salutavano con un «ciao, all’anno prossimo!».
La vita del campo è stata faticosa, felice e piena. Il montaggio è stato particolarmente impegnativo: ha richiesto 2 giorni di duro lavoro. Quindi sono cominciati i giochi, le serate discoteca, i laboratori. Vi è stata persino una caccia al tesoro notturna. Due le gite fuori porta: una alla fattoria Borgoluce a Susegana e l’altra alla Basilica di Sant’Antonio di Padova, dove i ragazzi hanno assistito alla Santa Messa con il Gran Maestro, Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto. I ragazzi sono entrati in contatto con gli atleti del Comitato Italiano Paraolimpico-Veneto e sono stati ‘coccolati’ dagli alpini del gruppo di San Polo di Brescia, che alla festa finale del campo hanno cucinato il tradizionale spiedo alpino, portando inoltre palloncini e fuochi d’artificio. Grande la malinconia che si coglieva tra gli sguardi dei ragazzi che l’ultimo giorno si salutavano con un «ciao, all’anno prossimo!».