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Delegazione Marche - Pastorale della vita

Prima conferenza del cammino spirituale in preparazione alla Pasqua.

In preparazione alla Pasqua, la Delegazione Marche Nord ha attivato un cammino spirituale aperto a tutti i membri ma anche a Volontari e a chiunque interessato. Il percorso intrapreso è articolato in due conferenze, precedute dalla Santa Messa celebrata da Don Andrea Simone, Cappellano della Delegazione.

La prima conferenza, avente come tema la pastorale della vita, si è tenuta a Villa Ciccolini sabato 16 marzo. I partecipanti hanno potuto ascoltare le parole appassionate di Don Giorgio Giovannelli, Docente di Morale Speciale presso la Pontificia Università Lateranense e Direttore presso il Centro Diocesano di Bioetica della Diocesi di Fermo.  

Analizzate brevemente le diverse tipologie di contraccezione, Don Giovannelli si è fermato sul concetto di contraccezione di emergenza, evidenziando che l’emergenza sta nell’esigenza di intervenire celermente, in emergenza appunto, prima che l’embrione diventi persona, come se fosse possibile individuare esattamente il momento preciso di tale evoluzione.  Altra imbarazzante definizione è quella di rapporto non protetto: “protetto da cosa? Protetto dalla vita? La vita è allora un pericolo dal quale proteggersi?”.

La seconda parte dell’intervento di Don Giorgio ha toccato il tema dell’aborto chirurgico, condannato sin dall’antichità (lo stesso Ippocrate lo concepiva come un male) e poi dalla tradizione cristiana (Tertulliano parlava di omicidio anticipato: HOMO EST…QUI…FUTURUS EST), fino alla ferma presa di posizione di Papa Giovanni Paolo II nell’Evangelium Vitae. Il canone 1398 del codice di diritto canonico bolla l’aborto come un delitto, punito con la pena della scomunica latae sententiae. Se tuttavia, l’atto in sé è sempre deprecabile, non va mai giudicata né condannata la singola situazione specifica, che il sacerdote dovrà valutare caso per caso e senza mai abbandonare le persone, né lasciarle sole.

A maggior ragione le persone coinvolte vanno aiutate se consideriamo la questione da un punto di vista psicologico, come nell’intervento successivo ha brillantemente fatto il dott. Fabio Migliorini, psicologo e psicoterapeuta, docente di psicologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale e presso l’Istituto Teologico Marchigiano. Infatti, l’aborto va considerato come lutto, anzi come un doppio lutto (mamma/bambino) o addirittura un triplo lutto (genitori/bambino), è una ferita indelebile, un’esperienza di morte.

Caratterizzato da una componenti emotive (depressione), cognitive (senso di colpa) e conative (ritiro dalla vita sociale, pratiche compensative), non sempre è possibile il superamento del lutto e nelle volte in cui si riesce ad aggirarlo, si raggiunge il risultato sempre dopo un lungo e articolato percorso.

Moderatore dell’incontro è stato il Delegato, Paolo Massi, Cavaliere di Grazia Magistrale, che ha introdotto il tema sottolineando il valore di “dare vita alla vita”, evidenziando come troppo spesso si spaccia come diritto la soppressione della vita stessa. Il Delegato ha presentato i relatori con una provocazione rivolta a tutti: “se oggi siamo qui, se viviamo, significa che nonostante i vari problemi e difficoltà della vita a volte anche dura e irta di difficoltà, è perché siamo figli della cultura della vita e i nostri genitori ne se sono stati artefici e protettori … il valore della vita è un dono per noi cristiani e anche un valore assoluto nella sua accezione antropologica … noi cristiani, noi cavalieri dobbiamo difendere la vita sempre e comunque”.

Molto interessante e dibattuto il suo interrogativo, posto ad entrambi i relatori, su come viene affrontato il vulnus conseguente ad una pratica abortiva da cristiani e da atei. Migliorini ha affrontato la questione da un punto di vista antropologico, concludendo che le prospettive si incrociano, mentre Don Giovannelli ha messo in evidenza che la coscienza è una voce interiore e tende naturalmente verso il bene. L’incontro si è concluso con l’invito di tutti gli astanti al prossimo incontro del 6 aprile, avente come tema la pastorale della famiglia, ma soprattutto un appello per un maggiore impegno nelle opere caritative della nostra Delegazione (la mensa Caritas di Ancona e il progetto Serenamente di Fabriano…).