Incontro di spiritualità in preparazione alla Santa Pasqua

Taranto, 14 aprile 2025 – In un tempo liturgico così denso di significato, la Delegazione di Terra d’Otranto del Sovrano Militare Ordine di Malta ha promosso un momento di spiritualità che ha raccolto attorno a sé Cavalieri, Dame, aspiranti e amici provenienti da tutto il territorio delegatizio. L’incontro, guidato dal Cappellano di Delegazione, don Cataldo Letizia, Cappellano Magistrale, si è svolto presso la chiesa delegatizia di San Michele nel cuore del borgo antico di Taranto.
Il Delegato, dott. Fabio Carducci Agustini dell’Antoglietta, lo ha definito “un momento prezioso per rinnovare il nostro legame con il Signore e riscoprire le radici più autentiche della nostra vocazione.” Non dimenticando che “l’Ordine di Malta è, innanzitutto, un Ordine religioso: la dimensione spirituale è il fondamento del nostro essere Cavalieri e Dame, e sostiene ogni nostra azione caritativa e di servizio. La partecipazione a questo incontro è un impegno fondamentale per ciascun membro dell’Ordine, chiamato a vivere con coerenza, fede e dedizione il proprio cammino cristiano e cavalleresco.”
Il momento più significativo dell’incontro è coinciso con la profonda meditazione offerta da don Cataldo, che ha intessuto parole di teologia e spiritualità con un richiamo concreto alla vocazione melitense. "Il Triduo Pasquale – ha detto – non è un teatro sacro, ma il Mistero che ci coinvolge. Non spettatori, ma chiamati a entrare dentro la Passione, il silenzio del Sepolcro e la luce della Risurrezione."
Nel percorso liturgico del Giovedì Santo, Venerdì Santo e Veglia Pasquale, ogni gesto – dalla lavanda dei piedi alla Croce, fino alla luce del cero pasquale – è stato presentato come segno visibile della vocazione dell’Ordine: difendere la fede e servire i poveri, “Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum”. Gesti liturgici che non restano confinati all’altare, ma si traducono in azioni quotidiane, nel servizio agli ultimi, nella fedeltà silenziosa alla missione, nella testimonianza viva del Risorto.
Vivere il Triduo Pasquale, per l’Ordine di Malta, non è un’esperienza individuale ma comunitaria, nell’obbedienza alla Parola, nella comunione con la Chiesa locale e universale, nella condivisione fraterna, il cammino del Triduo diventa per i membri dell’Ordine una vera scuola di carità e di fede. Ogni celebrazione diventa occasione per lasciarsi conformare a Cristo, Servo, Crocifisso e Risorto.
L’incontro non poteva non volgere uno sguardo anche alla città di Taranto e alle sue intense tradizioni della Settimana Santa. Una spiritualità popolare che, come ha sottolineato il Cappellano, "non è folklore ma fede che si fa corpo, strada, lacrima e speranza". Le posture dei “perdoni”, i passi lenti, le marce funebri, le veglie: tutto diventa eco viva del Mistero celebrato, e memoria incarnata della Passione di Cristo.
La meditazione si è conclusa con un forte invito a vivere la Pasqua come una realtà che trasforma la vita quotidiana. Per i Cavalieri e le Dame dell'Ordine, questo significa incarnare il Vangelo ogni giorno, portare speranza e luce dove c'è buio e servire con mani che curano e cuori che perdonano. Ogni azione di servizio è, quindi, una Pasqua quotidiana.
L’esperienza vissuta a Taranto ha aiutato i membri dell’Ordine a rinnovare il senso della loro missione. Il Triduo Pasquale, cuore della fede cristiana, è anche al centro della spiritualità melitense: un tempo per servire e testimoniare la carità del Risorto nel servizio ai Signori Ammalati, certi che la Croce conduca alla Risurrezione.