Estratto dall'omelia del nostro Cardinale Patrono a Lourdes.
S.Eminenza Reverendissima Raymond Leo Burke, durante la Santa Messa internazionale del pellegrinaggio a Lourdes rivolgendosi in particolare alle Dame e Cavalieri dell'Ordine, il Cardinale ha detto:
"Le letture di oggi dalla Sacra Scrittura inducono, quanti di noi che siamo membri del Sovrano Militare Ordine di Malta, a riflettere sulla saggezza della duplice regola che guida e misura ogni nostra azione: la difesa della fede, o fedeltà alla verità di Cristo; e la cura dei poveri, o fedeltà all’amore di Cristo. Quando aderiamo fedelmente a tutto ciò che Cristo ci insegna nella Chiesa, allora siamo preparati a portare ai poveri, e specialmente agli ammalati, ciò di cui essi hanno il più bisogno: l’amore di Cristo che sempre guarisce e fortifica, anche nella sofferenza più grave.
La cultura totalmente secolarizzata nella quale viviamo vorrebbe convincerci che ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e praticato, non è più adeguato alle esigenze del nostro tempo. Ma noi sappiamo che è proprio l’immutabile verità della dottrina e disciplina, a renderci liberi di glorificare Dio e servire il nostro prossimo nelle mutevoli circostanze che ci accadono. Papa Benedetto XVI, nella sua Lettera Enciclica Caritas in Veritate, ci rassicurava dell’importanza della totale coerenza del nostro servizio ai poveri con l’insegnamento della Chiesa:
Coerenza non significa chiusura in un sistema, quanto piuttosto fedeltà dinamica a una luce ricevuta. La dottrina sociale della Chiesa illumina con una luce che non muta i problemi sempre nuovi che emergono. Ciò salvaguarda il carattere sia permanente che storico di questo «patrimonio» dottrinale che, con le sue specifiche caratteristiche, fa parte della Tradizione sempre vitale della Chiesa[1].
Come Cavalieri e Dame di Malta, le parole della promessa di Cristo sono insieme una consolazione ed una sfida continua: Egli fedelmente dimora con noi, ma solo se Lo accogliamo fedelmente, ricevendo la Sua Parola con sincerità ed obbedienza. In modo particolare, nella nostra cura dei poveri e degli infermi, dobbiamo portare la luce dell’immutabile insegnamento della Chiesa verso la nostra cultura secolare, che ci vorrebbe condurre a credere che possiamo aiutarli, agendo contro la legge morale inscritta da Dio in ogni cuore umano, e illuminata e confermata da Cristo. Dobbiamo avere fede in Cristo e nella Sua Parola, affinché non cadiamo nell’inganno di pensare che un male morale può essere buono per i poveri ed i sofferenti.
"Le letture di oggi dalla Sacra Scrittura inducono, quanti di noi che siamo membri del Sovrano Militare Ordine di Malta, a riflettere sulla saggezza della duplice regola che guida e misura ogni nostra azione: la difesa della fede, o fedeltà alla verità di Cristo; e la cura dei poveri, o fedeltà all’amore di Cristo. Quando aderiamo fedelmente a tutto ciò che Cristo ci insegna nella Chiesa, allora siamo preparati a portare ai poveri, e specialmente agli ammalati, ciò di cui essi hanno il più bisogno: l’amore di Cristo che sempre guarisce e fortifica, anche nella sofferenza più grave.
La cultura totalmente secolarizzata nella quale viviamo vorrebbe convincerci che ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e praticato, non è più adeguato alle esigenze del nostro tempo. Ma noi sappiamo che è proprio l’immutabile verità della dottrina e disciplina, a renderci liberi di glorificare Dio e servire il nostro prossimo nelle mutevoli circostanze che ci accadono. Papa Benedetto XVI, nella sua Lettera Enciclica Caritas in Veritate, ci rassicurava dell’importanza della totale coerenza del nostro servizio ai poveri con l’insegnamento della Chiesa:
Coerenza non significa chiusura in un sistema, quanto piuttosto fedeltà dinamica a una luce ricevuta. La dottrina sociale della Chiesa illumina con una luce che non muta i problemi sempre nuovi che emergono. Ciò salvaguarda il carattere sia permanente che storico di questo «patrimonio» dottrinale che, con le sue specifiche caratteristiche, fa parte della Tradizione sempre vitale della Chiesa[1].
Come Cavalieri e Dame di Malta, le parole della promessa di Cristo sono insieme una consolazione ed una sfida continua: Egli fedelmente dimora con noi, ma solo se Lo accogliamo fedelmente, ricevendo la Sua Parola con sincerità ed obbedienza. In modo particolare, nella nostra cura dei poveri e degli infermi, dobbiamo portare la luce dell’immutabile insegnamento della Chiesa verso la nostra cultura secolare, che ci vorrebbe condurre a credere che possiamo aiutarli, agendo contro la legge morale inscritta da Dio in ogni cuore umano, e illuminata e confermata da Cristo. Dobbiamo avere fede in Cristo e nella Sua Parola, affinché non cadiamo nell’inganno di pensare che un male morale può essere buono per i poveri ed i sofferenti.