Il Gran Priorato di Roma assicura l’assistenza a madri e neonati nel sud della Giordania
È stato firmato il 5 aprile un accordo di collaborazione tra il Gran Priorato di Roma dell’Ordine di Malta e l’Ospedale Italiano di Karak.
Il Procuratore del Gran Priorato di Roma Amedeo de Franchis e Suor Alessandra Fumagalli, delle Suore Missionarie Comboniane, si sono incontrati nella sede del Gran Priorato di Roma dove hanno sottoscritto l’accordo relativo all’unità di Maternità e Neonatologia dell’Ospedale.
In particolare, il Gran Priorato di Roma finanzierà la ristrutturazione del reparto destinato alle madri ed ai neonati e, successivamente, garantirà il sostegno materiale e l’assistenza professionale all’Unità stessa. I lavori di ristrutturazione inizieranno il prossimo luglio.
L’Ospedale italiano – affidato fin dalla fondazione nel 1935 alla gestione delle Suore Missionarie Comboniane – rappresenta l’unica presenza cristiana nel campo medico e sociale in tutto il Sud della Giordania. La struttura, situata nella città di Karak, la più povera del Paese a circa 140 km dalla capitale Amman, assiste la popolazione della regione e delle altre confinanti, abitate dalle diverse etnie locali oltre che da un significativo gruppo di rifugiati e lavoratori stranieri.
L’accordo permette in maniera concreta all’Ordine di Malta di fornire assistenza alle fasce più deboli nelle desertiche terre di Moab, antichissima zona di passaggio che ha fatto da sfondo a molte vicende bibliche, rafforzando la sua presenza nei luoghi in cui fu fondato più di nove secoli fa.
Erano presenti all’incontro l’Amb. Stefano Ronca, Segretario Generale degli Affari Esteri, l’Amb. Lorenzo Borghese, ambasciatore designato nel Regno Hascemita di Giordania, il Pro-Cancelliere Massimiliano Tornielli di Crestvolant e il Pro-Assistente Caritativo Maria Cristina Spalletti Trivelli e il Consigliere del Gran Priorato Carlo Cellerino