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L'omelia del Cardinale Patrono ad Assisi il 10 Settembre

Di seguito il testo dell'omelia tenuta da S.E.za Rev.ma Raymond Leo Burke, Cardinale Patrono dell'Ordine di Malta, in occasione della messa votiva nel pellegrinaggio del Gran Priorato di Roma alla basilica di Santa Maria degli Angeli - Assisi.

Sia lodato Gesù Cristo!
È fonte di profonda gioia poter offrire la Santa Messa Votiva della Natività della Beata Vergine Maria “del Monte Fileremo” per il Gran Priorato di Roma, in occasione del suo annuale pellegrinaggio presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli al fine di venerare l’antica copia dell’icona della Madonna di Fileremo. Ricordiamo come l’originale, giunta da Gerusalemme al Monte Fileremo, sull’isola di Rodi, è diventata oggetto di una ammirevole e costante devozione da parte del nostro Ordine; oltre ad essere stata strumento di innumerevoli favori e miracoli lungo i secoli. Sono tornato ieri da Londra, dove il giorno della Solennità della Natività della Beata Vergine Maria ho offerto la Santa Messa per il Gran Priorato di Inghilterra e venerato, insieme con i nostri confratelli inglesi, la loro immagine della Madonna di Fileremo.
 
Col nostro pellegrinaggio alla storica immagine della Madonna di Fileremo, gelosamente custodita in questo luogo, vogliamo rendere grazie a Dio che, l’8 settembre del 1565, per l’intercessione dalla Madonna del Monte Fileremo, ha concesso ai nostri antenati nell’Ordine, sotto la guida intrepida del Gran Maestro Fra’ Jean de la Vallette, la vittoria sulle forze islamiche che avevano assediato l’Isola di Malta, dal 18 maggio dello stesso anno. Il Grande Assedio di Malta fu “una delle più decisive azioni nella storia del mondo Occidentale”, in quanto segnò “l’espansione più estensiva dell’Impero Ottomano nel Mediterraneo e nell’Europa”. Di conseguenza, il nostro Ordine, sconfiggendo mirabilmente, in quella circostanza, le forze della Sublime Porta, ha salvato la Cristianità, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime. 
In questa occasione, vorrei farmi prossimo, in modo particolare, ai Cavalieri professi, di giustizia, e invitarli a rinnovare i loro voti, secondo l’antica tradizione dell’Ordine, che nella sua essenza è, occorre non dimenticarlo mai, un ordine religioso. Invito tutti i membri dell’Ordine a pregare per le vocazioni alla vita dei Cavalieri professi, e ad incoraggiare e sostenere quelli che stanno discernendo la chiamata alla vita religiosa nell’Ordine. Preghiamo oggi perché aumentino sempre più le professioni religiose nel Gran Priorato di Roma e per la perseveranza di tutti quelli che stanno rispondendo alla chiamata del Signore. Ringraziando Dio per aver salvato l’Ordine e, tramite l’Ordine, l’Europa Cristiana dalla furia distruttrice degli Ottomani, Lo ringraziamo pure per le nuove vocazioni religiose all’Ordine, cosicché il rango dei Cavalieri Professi aumenti considerevolmente, per il bene di tutto l’Ordine.

Ringrazio Sua Eccellenza, Fra’ Giacomo dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, il Gran Priore, per l’invito a celebrare la Santa Messa di oggi, ed esprimo la mia più profonda stima per la sua guida del Gran Priorato. A nome di tutti noi, esprimo altresì gratitudine a coloro che hanno preparato così bene il nostro pellegrinaggio e il suo culmine nell’offerta del Santo Sacrificio della Messa.

Nella Natività della Beata Vergine Maria, concepita senza alcuna macchia di peccato originale, vediamo, in anticipo, la verità della nostra predestinazione ad essere veri figli e figlie di Dio nel Suo unigenito Figlio, ad essere “conformi all’immagine del Figlio suo”. Nel momento della Concezione Immacolata di Maria nel grembo di sua madre, Sant’Anna, Dio ha anticipato per lei la grazia della Redenzione che il suo Divin Figlio avrebbe compiuto mediante la Sua Passione, Morte, Risurrezione ed Ascensione. Il suo Divin Figlio è “il primogenito fra molti fratelli”, cominciando da Lei, Sua Madre, Suo primo e più perfetto discepolo. Tramite la Maternità Divina di Maria, noi abbiamo ricevuto la grazia della rinascita, la grazia di diventare veri figli e figlie di Dio nel Suo Divin Figlio, per il Sacramento del Battesimo.

Chiamati e giustificati da Dio per l’Incarnazione Redentiva del Dio Figlio, noi guardiamo sempre al nostro destino: condividere la gloria del Figlio alla fine del nostro pellegrinaggio terreno. È il destino visto, in anticipo, dal Profeta Michea al quale il Signore ha rivelato che “il dominatore in Israele”, le quali origini “sono dall’antichità”, sarebbe venuto dalla piccola e insignificante Betlemme, e che Egli “starà là e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore suo Dio”. Per quanto riguarda il gregge, il Signore rivelò a Michea: “Abiteranno sicuri perché egli allora sarà grande fino agli estremi confini della terra”. 

L’angelo del Signore ha annunziato il compimento della profezia a san Giuseppe. Ascoltiamo nelle stesse parole dell’angelo del Signore tutto lo splendore dell’Incarnazione Redentiva:

Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirto Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati.

La celebrazione della Natività della Beata Vergine Maria, e la venerazione dell’immagine della Madonna di Fileremo, ci porta ad una sempre più profonda meditazione sul Mistero della Fede, che opera nella nostra vita personale e in tutta la storia. Questa devozione e riflessione, allo stesso tempo, è piena della grazia divina per vivere fedelmente il nostro essere figli e figlie di Dio nel Dio Figlio Incarnato, cioè, nelle parole di san Paolo, per combattere la buona battaglia, terminare la corsa e conservare la fede fino alla fine.

Vivendo in un mondo nel quale la vita della fede, la nostra vita in Cristo, è assediata da un secolarismo letale e dalla persecuzione diretta e feroce, specialmente nel Medio Oriente, imploriamo la grazia per poter essere coraggiosi e forti nella difesa della fede Cattolica e dei nostri fratelli e sorelle perseguitati. Oggi, più che mai, il mondo ha fame della testimonianza di veri cristiani, vivi in Cristo e perciò totalmente dedicati a Lui e al Suo Corpo Mistico, la Chiesa. Se rimaniamo, sotto la protezione e per l’intercessione della Madonna di Fileremo, fermamente radicati nel Signore, specialmente tramite l’incontro privilegiato con Lui nei Sacramenti della Penitenza e della Santa Eucaristia, non tradiremo la nostra vera identità, non ci allontaneremo dalla via che conduce alla nostra salvezza. Possiamo allora essere fiduciosi, sull’invito di san Paolo:

Fratelli, noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno.

Che l’esempio dei nostri fratelli nell’Ordine, i quali, sotto la guida del Fra’ Jean de la Vallette, hanno respinto l’assedio islamico mirante a sconfiggere la Cristianità nel 16° secolo, ci ispiri ad adempire la nostra missione della nuova evangelizzazione nel 21° secolo. Nell’inviare circa 30.000 soldati e 180 navi da guerra per distruggere il nostro Ordine, il Sultano Suleiman era certo della vittoria. Ma egli non poteva comprendere la forza spirituale invincibile, la forza di Cristo Stesso, Dio Figlio Incarnato, che operava nell’anziano Gran Maestro e nei suoi risoluti cavalieri. Nonostante la sconfitta apparisse sicura, i nostri antenati combatterono per Cristo e il Suo Corpo Mistico, la Chiesa, e Cristo operò la vittoria tramite loro. Nei nostri tempi, quando le forze di un ateismo pratico nel mondo, la violenza religiosa, e la confusione e divisione dentro la Chiesa stessa ci minacciano e sembrano talvolta sconfiggerci, dobbiamo rafforzarci di più nella nostra vita in Cristo, fiduciosi che egli opererà la vittoria.

Quali membri del Sovrano Militare Ordine di Malta, siamo chiamati ad essere un esempio e un incoraggiamento per i nostri fratelli e sorelle nella Chiesa tramite la fedele e generosa risposta alla nostra duplice missione: la difesa della Fede (tuitio fidei) e la cura dei poveri (obsequium pauperum). Infatti, comprendiamo che è possibile servire i nostri fratelli più bisognosi soltanto mediante la nostra ferma adesione alla fede, mediante la nostra vita in Cristo nella Sua santa Chiesa. Nonostante ci sia chiesto qualche sacrificio, noi abbiamo un solo desiderio: servire Cristo in questa terra e così godere, un giorno, della Sua compagnia per sempre nel Regno dei Cieli. Al momento della nostra morte e del Guidizio Finale, vogliamo dichiarare con san Paolo:

Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione.

 Il Nostro Signore Gesù Cristo adesso fa sacramentalmente presente il Suo Sacrificio sul Calvario. Per il Mistero della Fede, Egli ci offre il Suo vero Corpo, Sangue, Anima e Divinità per sostenerci lungo la via del nostro pellegrinaggio terreno, affinché siamo condotti senza pericolo alla dimora sicura ed eterna nel Regno dei Cieli. Preghiamo che questo pellegrinaggio, la venerazione dell’immagine della Madonna di Fileremo, ma soprattutto la partecipazione al Santo Sacrificio della Messa rinnovino la nostra fede cattolica e la nostra testimonianza di una vita santa, secondo la nostra identità di figli e figlie di Dio Padre nel Suo unigenito Figlio, tramite l’effusione dello Spirito Santo dal Suo Cuore glorioso trapassato nei nostri cuori. Preghiamo che i nostri cuori, uniti al Cuore Immacolato di Maria riposino sempre e sicuramente nel Sacratissimo Cuore di Gesù, l’unica fonte della nostra liberazione dal peccato e della nostra fortezza per una vita santa.

Cuore di Gesù, Figlio dell’Eterno Padre, abbi pietà di noi.
Nostra Signore di Fileremo, prega per noi.
San Giuseppe, Sposo della Madre di Dio, prega per noi.
San Giovanni Battista, prega per noi.
San Francesco d’Assisi, prega per noi.
Beato Gerardo, prega per noi.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia.

Raymond Leo Card. BURKE