Messaggio del Procuratore del Gran Priorato di Roma nel 2° anniversario della morte di S.A.E. il Principe e 80° Gran Maestro dell’Ordine di Malta Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto
Oggi 29 aprile 2022, mentre il Sovrano Militare Ordine di Malta si trova, dopo la pausa dovuta alla pandemia, a riprendere il suo pellegrinaggio a Lourdes, ricorre il secondo anniversario della scomparsa del beneamato Principe e 80° Gran Maestro dell’Ordine, Sua Altezza Eminentissima Fra’ Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto.
Del resto proprio a Lourdes Egli era stato caldamente accolto ed applaudito dai membri dell’Ordine di Malta provenienti da tutto il mondo pochi giorni dopo la Sua elezione a Gran Maestro avvenuta il 2 maggio 2018.
Ho avuto il privilegio di trovarmi relativamente sovente in contatto con Fra’ Giacomo quando Egli era il Gran Priore di Roma ed io membro del Capitolo gran priorale e poi, dopo la Sua elezione a Gran Maestro, in qualità di Procuratore del Gran Priorato.
Più di una volta ho pertanto avuto la possibilità di accompagnarLo nei pellegrinaggi dell’Ordine di Malta: ad Assisi, a Loreto, a Lourdes. Ricordo in particolare un momento di quello a Lourdes nel 2019. Ero nel piazzale antistante il grande ospedale dove gli assistiti provenienti dall’Italia erano sulle loro sedie a rotelle in attesa della prevista visita del Gran Maestro. Al Suo arrivo, un fremito di emozione percorse i degenti. Subito Fra’ Giacomo si mischiò a loro, senza atteggiamenti di circostanza, anzi con la massima naturalezza. Li salutava con spontanei gesti di affetto, riconoscendo cordialmente chi aveva già incontrato in precedenza.
Mi resi conto che il Suo comportamento non solo era sincero, ma rivelava un sentimento ben più profondo e intenso di quello attribuibile ad un, sia pur genuino, impulso emotivo. Si trattava di una emanazione potente di fede e di affetto per il prossimo, per quei “fratelli più piccoli” nei quali il Vangelo ci insegna a individuare il volto di Nostro Signore. Gli infermi mi parvero esserne intuitivamente consci e risultarne edificati.
In quell’occasione, come in altre analoghe alle quali ebbi la ventura di assistere, il volto di Fra’ Giacomo emanava un’espressione di candida serenità e letizia che suscitava commozione negli astanti. Devotamente si riconosceva in Lui l’immagine del Buon Pastore che sta volentieri in mezzo al suo gregge poiché ama le sue pecorelle, anzi le ama “ad una ad una”, secondo un’espressione del Santo Padre il Papa Francesco.
Una seconda circostanza che ricordo risale alla visita ufficiale del Gran Maestro Dalla Torre al Gran Priorato di Roma, il 3 marzo 2019. Per due volte, l’una nel corso di una riunione con Delegati e Cappellani, l’altra a conclusione della Santa Messa, Fra’ Giacomo diede una dimostrazione di efficace magistero, esponendo con fermezza e senza ambiguità i suoi principi guida per l’Ordine.
Mi colpì la saggezza delle direttive da Lui impartite ai Cavalieri e alle Dame del Gran Priorato di Roma, direttive cristalline, intese a tranciare viete controversie e a favorire l’unità e la concordia. Pose un forte accento sulla religiosità in quanto elemento portante del mandato melitense, sottolineando, in tale contesto, la centralità della formazione spirituale, sia per i Cavalieri di Giustizia che per i membri in Obbedienza.
Ebbi pertanto conferma che, lungi dall’essere incline a seguire gli eventi piuttosto che a modellarli, Fra’ Giacomo era un Buon Pastore capace non solo di assistere le sue pecorelle al centro del gregge o di soccorrere quelle più deboli restate in coda, ma anche di porsi con decisione alla loro guida per condurle nella giusta direzione.
Quando, qualche settimana dopo la visita al Gran Priorato, sono stato testimone dell’evento a Lourdes descritto sopra, mi sono reso conto che le due esperienze mi avevano congiuntamente fornito l’onore e il privilegio di comprendere il singolare dono che con Fra’ Giacomo il Signore aveva fatto alla Chiesa e all’Ordine.
Prima di concludere, riporto di seguito un passo del messaggio di cordoglio a Lui dedicato il giorno della Sua morte da Sua Santità il Papa Francesco.
“Di così zelante uomo di cultura e di fede ricordo l’integra fedeltà a Cristo e al Vangelo, congiunta al generoso impegno nell’esercitare, con spirito di servizio, il proprio ufficio per il bene della Chiesa, nonché la sua dedizione ai più sofferenti. Mentre prendo parte al comune dolore, elevo preghiere di suffragio ed invoco per la sua anima, dalla divina bontà, la pace eterna.”
Concludo con alcune frasi dall’omelia pronunciata pochi giorni dopo la Sua scomparsa, il 5 maggio 2020, da S.E. Rev.ma. Mons. Jean Laffitte, Prelato dell’Ordine di Malta, alla Messa in Santa Maria del Priorato per il Suo eterno riposo.
“Fra’ Giacomo ci ha offerto l’esempio di quella semplicità evangelica che hanno solo coloro che vivono le beatitudini, in particolare quelle della purezza di cuore e della mitezza…..Questi doni umani e spirituali trovavano la loro radice nella sua profonda umiltà, che lasciava intuire una vera intimità con la persona di Cristo… Aveva accettato che il Signore lo trasformasse facendolo umile di cuore, coltivando una distanza interiore nei confronti degli onori, dei calcoli politici, delle mondanità, anche affrontando le contrarietà o le contraddizioni con ammirabile pazienza.”
E il Prelato concludeva: “Gran Maestro della preghiera, del servizio e dell’umiltà! Davvero, la missione è compiuta. Altezza, caro Fra' Giacomo, vieni, servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore (da Mt 25)”.
Da Lourdes auguriamo a Fra’ Giacomo di riposare nella beatitudine eterna e di godere del ricordo imperituro dell’Ordine che Egli ha tanto amato e così ben servito.
Amedeo de Franchis