Saluto del Procuratore ai nuovi membri del Gran Priorato di Roma
La sera del 17 Giugno nella chiesa di S. Maria del Priorato, S.E. il Procuratore del Gran Priorato di Roma, Amb. Amedeo de Franchis, ha indirizzato ai nuovi membri dell'Ordine ascritti al Gran Priorato di Roma il seguente saluto:
Cavalieri, Dame, Donati e Donate, benvenuti a questa serata di veglia alla vigilia della vostra Investitura. Domani Sua Eccellenza il Luogotenente di Gran Maestro vi riceverà solennemente Egli stesso come membri del Sovrano Militare Ordine di Malta ascritti al Gran Priorato di Roma. L’evento, al quale vi invito a partecipare con devozione e raccoglimento, sarà per voi di grande momento in quanto segnerà sul piano religioso il vostro passaggio ad una nuova qualità di vita cristiana.
Siete qui stasera per riepilogare gli impegni che avete assunto quando siete stati accolti, su vostra richiesta, nell’Ordine e per chiedere al Signore di aiutarvi a restare fedeli alle nostre tradizioni, come è detto nella Preghiera del Cavaliere.
La Carta Costituzionale dispone all’articolo 9: “I membri dell’Ordine devono conformare esemplarmente la vita agli insegnamenti e ai precetti della Chiesa e dedicarsi alle attività assistenziali dell’Ordine”. Il concetto è sviluppato ulteriormente nei “Regolamenti e Commenti” promulgati nel febbraio 2011.
Ricordatevi che venire ricevuti nell’Ordine non va considerato come un riconoscimento di meriti già acquisiti, una sorta di premio, ma piuttosto una sollecitazione a fare di più e meglio. In altre parole non conta tanto ciò che ciascuno di voi ha fatto finora di buono, di caritatevole, di esemplare. Conta quanto farete e come vi comporterete d’ora in poi.
Siete sì stati arruolati nell’Ordine, ma il vostro servizio inizia ora. E’ da adesso in poi che dovete dimostrare di essere dei buoni soldati della Milizia di S.Giovanni di Gerusalemme. Il fatto che siate stati ricevuti nell’Ordine prova che in voi è riposta fiducia. Non deludetela!
Parafrasando con molta libertà un celebre passo della seconda lettera di San Paolo a Timoteo, si potrebbe dire che sta a voi adesso “iniziare una nuova corsa, combattere la buona battaglia, conservare la fede”.
Va aggiunto che voi fate il vostro ingresso nell’Ordine in una delle fasi delicate della sua vicenda storica, in un momento in cui vi è più che mai bisogno di comportamenti esemplari oltreché fattivi, per convincere il mondo attorno a noi che l’Ordine ha ancora, anzi, più che mai, un ruolo rilevante da svolgere.
Del resto, se non lo avessimo già coniato noi mille anni fa, il binomio “tuitio fidei et auxilium pauperum” andrebbe oggi proclamato ex novo, tanta è la sua attualità a fronte delle miserie umane di cui siamo spettatori ogni giorno, anche nelle nostre città, ed a fronte della deriva consumistica ed areligiosa che si diffonde in larga parte delle nostre società.
Fortunatamente l’Ordine non è stazionario, anzi va avanti. Ha iniziato un processo di riflessione per l’aggiornamento dei suoi testi base in linea con il suo carisma e la sua vocazione plurisecolare. Anche il Gran Priorato di Roma contribuisce a questo lavoro. Abbiamo creato un Gruppo di studio per mettere a punto nostri suggerimenti e commenti. Abbiamo messo a disposizione dei gruppi di lavoro internazionali del Gran Magistero nostri esperti in vari settori di approfondimento. Anche voi potrete, tramite le vostre Delegazioni, fornire un contributo di pensiero a questo esercizio se lo desiderate.
Il Cappellano Capo del Gran Priorato di Roma ci guiderà adesso in preghiera. Seguiamolo con raccoglimento e partecipazione.